Il TRATTATO SULL’APPARIZIONE DELLE LETTERE (…sul diagramma ascendente dell’amore) è il mio terzo libro edito di liriche e immagini fotografiche ma anche il mio primo Libro d'Arte
Stampato nell’aprile 2009 da Bastogi Libri, Roma ha 76 pagine in formato 16x23 con 22 poesie e 16 immagini fotografiche e con le prefazioni di Monica Venturini e Massimo Mussini Il prezzo è di 12 €; si può ordinare all’editore:
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In questo libro le immagini fotografiche sono poco godibili per il rapporto tra la loro struttura e il piccolo formato. Ho prodotto allora un LIBRO d'ARTE raccogliendo in un cofanetto in legno e vetro di 42x30x5cm 20 immagini fotografiche nel formato 39x27cm, ognuna con la relativa lirica. E' prodotto in due edizioni in tiratura limitata: una tipografica con tecnica inkjet Xerox di 199 copie su carta Garda opaca da 300gr e una di 69 esemplari stampati da me personalmente su carta Innova 100% cotone da 315 gr con tecnica inkjet Epson. Il prezzo della prima tiratura è di 220€; della seconda, con autenticazione, ha un prezzo di 800€. Si possono vedere, toccare ed eventualmente acquistare a Milano da 10.2! international research contemporary art 349-2814715
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o a Prato nella Galleria DIE MAUER www.diemauer.it o contattando carlodelli.
Ringrazio per il prezioso aiuto nella realizzazione il grande BOB, alias Roberto Evangelisti, www.digitalphoto-art.it
Il libro d'arte è stato presentato ufficialmente a Milano nella Galleria 10.2! sabato 8 ottobre 2012.
Per chi vuole approfondire seguono: 1- Introduzione dell’Autore 2- Alcune liriche 3- Note alle liriche
1- Introduzione dell’Autore
Le parole sono gli elementi più potenti del terzo mondo popperiano, abitato dai prodotti del secondo mondo (quello dei sentimenti e dei pensieri umani) ma da questo stranamente e meravigliosamente distinto. I prodotti della mente e dello Spirito acquistano una loro vita e interagiscono con noi umani, modificandosi e modificandoci. Soprattutto modificandoci. E non solo le parole ma anche le singole lettere sono entità potenti. Ognuna ha una sua personalità che ha interagito intensamente con la mia. Me ne sono accorto quando, non chiamate, hanno cominciato a scegliere parole nella mia testa, attingendole da un coacervo di “memorie di amori” (memorie insapori prima, quindi amarissime, infine sempre più dolci). Così le lettere hanno tirato fuori parole dal mio piccolo e temporaneo mondo per fermarle nel loro, immenso e duraturo. Nel settembre 2006 è stata la S a proporsi per prima, anzi ad imporsi, obbligandomi a scrivere, ma mi sono lasciato trascinare più che volentieri, sorpreso e lusingato. Mi sono sùbito aperto e preparato a ricevere nuove ispirazioni e infatti le altre lettere si sono via via presentate, da ottobre fino a maggio. Qualcuna è stata perentoria nello scegliere solo ed esclusivamente alcune parole, mentre altre hanno accettato nuovi arrivi anche dopo il primo gruppo di parole suggerite. E che caratterini! la T e la R ad esempio non si sono assolutamente volute separare! Così ho ascoltato e ricevuto; e scritto, senza “conoscere” vocabolario. Anche le immagini sono in buona parte frutto automatico del computer, indipendente dalla mia volontà, ma ne parlerò nelle note. Solo i componimenti con la Q e la H sono stati due “divertissement” finali, se molte delle liriche venissero percepite come tali il mio tentativo di comunicare col lettore sarebbe fallito. L’amore è legato alla vita. E alla morte, che è parte - e non il contrario - della vita. L’amore tra uomo e donna lega tra loro vita e morte, gioia e dolore. Non possiamo non parlarne. Scriviamo parole, frasi, versi per migliorare il nostro mondo personale… riuscire poi a interagire con i mondi degli altri… mah!, credo che riuscirci sarebbe miracoloso. Non so nemmeno perché stia cercando di farlo. carlodelli
2- Alcune liriche
(1) STERCO SUI SENI
Setole sputate schifanìa
strumenti scordati sinfonie sorde soffocanti scellerati silenzi
sangue sporco scabbiura
sfregiare se stessi supinamente sottomessi scaldando sterco sui seni
spine sui sentimenti sassi sulle spine
senzasonno
(2) PALPARTI POLVERE
Predatori passioni paure
pustolare plagio pigolante pochezza penosamente per pavidità piegata
pianti paralisi pallottole poi profumo poesia percepito paradiso pam! perduto!
Pregherò per proteggerti pretenderò palparti
palparti polvere
(3) ULTRASPIRITI
Umanità urente ulcerosa uomini uncinati urlicanti
ubbidisci Universo ungici!
Uovo Ultracorpi Ultraspiriti
uniti ubriachi umaniamo umidi Usciremo upupe
(4) CORTECCE
Con che coraggio chiedete cieli celesti? Con che credo cercate cieli calmi? Crani colmati coi cenci confondete chimere col Creatore caso con contingenza credete concederà calma celeste con cuori così chiusi?
cortecce cenciose! codarde compagnano canaglie crogiolano carogne
cuori cinciano come coglioni cancredono corrodono crollano colombe crocifisse colori carbonchio colline cimitero
cortecce celesti! chiarissime comprendono cuori causticano cialtroni
coraggi corrono come cavalli consolano calmano curano chimiche carezze chiassose capriole chiantigiani cipressi
conquistiamo contenuti consolatorie culle consublimati cerchi
cin cin ciliato calice cri cri creta canterina cucù cutaneo codice
ciucciami Chicco canuti condividiamoci
(8) DUE
Diomedea disperata decidesti diventar deserto disabitato da danze
destino dappoco delirio dispremente demoniaco dondolar dolori destino deflettiti Déi dovete difenderci!
distillata donna disognaci delizie dipingici dolcezze
danziamo dormiamo due
(14) FORMA FIABE FORTUNA
Fattore fratello fertile filosofia fotografabile fede
fidati finalmente! forza fatti fiducia forma fiabe fortuna fioralba farfalla fantàsia
fallo formidabile falange frenetica filante felicità fonte fiume foce
fatalmente fluidi
(18) ZANZARINA ZUCCHERINA
Zzzzzzzigzzzzzzzag zanzarina zenzerina zàffìro zèfiro
zzzzzzzipzzzzzzzip zuccherami zufolami zitta zitta
zzzzzzumzzzzzzum zetami
(19) VESTIAMO VIVACI
Voglio viverti voglio vederti vivere
vieni vengo vibriamo
valle ventre vagito
vigna vergine versiamoci vino
vento voglioso vestiamo vivaci
vieni vengo voliamo vele venti vastità
volgerà veloce vittoriosa vecchiaia
(22) ONDEOSSA
. onde . oniricorizzonte . occulta ontogenesi . ossigeno ozi onnipotenti . ormeggio orge onniscienti . origlio osmotici odori . originario ombelico . olisticorgasmo . ossa
3 – Note alle liriche
Ho ancora grande nostalgia delle letture che per prime mi hanno fatto conoscere e a volte amare la poesia, quelle delle “antologie” scolastiche. Oggi in poesia si va dalla più assoluta banalità all’incomprensibilità pressoché totale, ma tra le due è l’impossibilità di capire quella che più disprezzo, e di quelle prime letture non mi manca solo un profondo significato e una forma davvero poetica ma anche qualcosa che mi affascinava tanto: i numerini tra i versi con la spiegazione a fondo pagina. L’ho detto, ne ho addirittura nostalgia! Mi dicono che è fuori luogo mettere oggi simili spiegazioni in un libro come questo, ma qui, alla fine, mi piace dare il minimo di quel che vorrei fosse dato a me se leggessi queste liriche, che è poi quello che vorrei avere in fondo a tanti libri di poesia. Vorrei per i nomi propri sapere di quelli che potrei non conoscere senza consultare un vocabolario; vorrei almeno un cenno di ciò che potrei non cogliere perché esperienza personale e contingente dello scrittore; vorrei sapere qualcosa di quello che facilmente potrebbe sfuggirmi come associazione tra parola e idea, ma senza troppe spiegazioni, non sia mai detto che si capisca tutto sùbito! (bugia, le vorrei tutte fin nei minimi particolari). La comunicazione, la maggiore possibile, tra chi scrive e chi legge, tra chi fa arte e chi ne fruisce, è per me fondamentale altrimenti perdo buona parte dell’interesse, non ho soddisfazione piena, nell’accordo o nel disaccordo. Queste note sono come scritte dal mio alter ego di scrittore. Alcune liriche non hanno nessuna nota e viene riportato quindi solo dove e quando sono state scritte e poi eventualmente rielaborate; al contrario la lirica Ma macaone Mach è stata trattata in maniera molto più estesa e con finalità diversa dalle altre e per questo è stata inserita per ultima.
Sterco sui seni (San Giuliano Terme, settembre 2006). È stata la prima lirica ad essere scritta. Si è autonomamente e quasi automaticamente presentata all’Autore ed è una delle poche che dopo la prima stesura non ha subito modifiche di rilievo.
Palparti polvere (San Giuliano Terme, ottobre 2006; Ponsano, agosto 2007). Polvere è da intendersi in senso biblico - “polvere eravate e polvere tornerete” - ed è quindi riferito all’essere morti.
Cortecce (San Giuliano Terme e Pisa, aprile; Ponsano, agosto 2007). Creatore è inteso come volete: Persona, Forza, Principio o quant’altro potete immaginarvi, ma comunque sia se c’è un Creato c’è un qualcuno o un qualcosa che possiamo chiamare Creatore e gli mettiamo la maiuscola perché ci è superiore, non fosse altro che per “discendenza”. Le cortecce sono quelle cerebrali. Compagnano non è solo accompagnarsi ma, come si intende nella “lingua” toscana, un rendersi “compagni a” cioè “simili a” qualcuno o qualcosa. Chimiche carezze: pure i gesti di affetto hanno una base ed effetti “materiali” fatti di odori, ormoni, neurotrasmettitori, etc..
Ritto tra torri (San Giuliano Terme e Pisa, maggio; Ponsano, agosto 2007). Ritto sta per “persona”, per uomo o donna, come è stato usato ad esempio da Francesco Di Giacomo e Gianni Nocenzi: “laggiù/altri ritti vanno insieme” in “Cento mani e cento occhi”, nell’opera “Darwin”, 1972. L’espressione tra torri si spiega col fatto che l’Autore è nato - e cresciuto per 14 anni - a San Gimignano, e proprio all’adolescenza si riferisce tutta la prima parte della lirica, adolescenza non solo “naturale” ma anche quella prolungata sino alla trascendente rivelazione, che è la scoperta della filosofia e lo studio della propria “via” filosofica. La rivelazione terrena è invece l’amore per un’altra persona, in questo caso inteso finalmente come amore cosciente e corrisposto, dopo amori senza coscienza, non espressi o rifiutati. Tesori e tesoro: viene ripetuta la parola perché rappresenta prima qualcosa di mitico e forse irraggiungibile e poi una cosa o una persona preziosa, reale e raggiungibile. Tori trasparenti: anche la persona più potente può non solo morire, come è ovvio, ma anche essere presto dimenticata.
Due (Malindi, gennaio; San Giuliano Terme, agosto 2007) Diomedea è uno dei nomi italiani della berta, uccello pelagico famoso per i suoi inquietanti se non spaventevoli canti notturni. In Italia le berte si trovano soprattutto nelle isole Tremiti dove vanno a nidificare e questo nome si deve alla leggenda che le identifica con i compagni di Diomede la cui morte lamentano appunto con i loro gemiti notturni.
rme, gennaio e agosto 2007) Idiopatico è un termine medico usato per malattie di cui non si conosce la causa, quindi idiopatiche incisioni significa “azioni che, senza nessuna ragione o bisogno, procurano ferite profonde e dolorose”. Ipertrofici ideali: ci si riferisce a quelle grandi idee universali o alle ideologie “planetarie” che adottiamo senza renderci minimamente conto delle loro conseguenze disastrose. Istoriati: abbelliti da storie, come se avessimo materialmente raffigurate dentro di noi o magari addirittura sulla nostra pelle le cose migliori che ci sono accadute. Forma fiabe fortuna Malindi, gennaio; Ponsano, agosto 2007) Forma è qui l’indicativo presente del verbo formare. Per Fattore si intende di nuovo il Creatore e noi siamo fortunati a sentirlo nelle Sue opere come fratello. Il richiamo all’acqua, da cui proveniamo, è frequente. In verità più che “polvere eravamo e polvere ritorneremo” dovremmo dire e scrivere “acqua eravamo e acqua ritorneremo”, fatalmente. Lo stretto rapporto con l’acqua si esprime qui con fluidi, in altre liriche con nuotiamo, umidi e bagniamoci.
Zanzarina zuccherina (San Giuliano Terme, aprile 2007) Zufolami invita a “riempirmi del tuo fiato”.
Vestiamo vivaci (San Giuliano Terme, gennaio e agosto; Baja California Sur, maggio; Ponsano, agosto 2007)
Ondeossa (San Giuliano Terme e Pisa, marzo; Ponsano, agosto 2007) Ossigeno è da intendersi come presente del verbo ossigenare, nel senso di dare vita. Osmotici: non nel senso letterale ma che passano ogni barriera.
Ma macaone Mach (San Giuliano Terme, febbraio; Ponsano, agosto 2007) Le note di questa composizione in cui sono elencate le cose più importanti nella vita dell’Autore sono solo una scusa per scoprire una parte di quello che fa sì che le mani si muovano sui fogli o sulla tastiera. Si invaderà forse l’ambito che spetta al lettore, ma... Ma è una parola importante quando esprime dubbio, quello che sempre dovremmo avere perché il nostro sapere è sempre di natura congetturale e sottoposto a critica. Un dubbio però positivo, che ci fa essere prudenti e al tempo stesso ci fa crescere; un tipo di dubbio che ha un risultato opposto alle assolute certezze che spiegano tutto (senza in realtà spiegare niente) come quelle di tutte le religioni cosiddette rivelate. Esiste ovviamente anche il dubbio che può calarsi sopra le certezze assolute con risultati imprevedibili: anche Gesù, secondo Matteo e Luca, disse prima di morire “Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbandonato?”, ma poi quanti hanno la sua forza? Macaone è il nome comune di una delle più belle e grandi farfalle italiane. Rappresenta la bellezza e il “contenuto artistico” della Creazione, due evidenze dell’Universo con le quali noi umani possiamo comunicare. Questa possibilità di comunicazione tra noi esseri creati e la Creazione stessa è in gran parte un mistero, ma c’è, eccome! Mach insieme agli altri scienziati Maxwell e Mendelev e a parole come magnetismo, massa, muòni e molecole rappresentano la scienza ed in particolare lo studio della composizione della materia nella quale e della quale viviamo, e delle forze che governano l’Universo. Una conoscenza irrinunciabile per sapere un po’ chi siamo e dove siamo, indispensabile per sperare almeno nella serenità, in accordo con Epicuro e Popper, sopra Socrate e molto al di sopra di Platone. Macrofagi e mediastino sono termini medici che ricordano gli studi di medicina. Le macrofotografie, cioè le foto fatte a cose o animali molto piccoli, sono citate perché è con questo tipo di fotografia che l’Autore ha iniziato il suo cammino nel mondo della fotografia, riallacciandolo dopo un lungo percorso a quello dell’arte in generale. I maestri sono fondamentali quanto la nostra costituzione genetica; occorre cercare buoni maestri ma soprattutto occorre evitare quelli cattivi. Maeterlinck è stato un grande filosofo ed entomologo, in parte anche precursore del pensiero popperiano. Magrezze è un dato personale, vissuto negativamente nell’adolescenza. Magritte come Masaccio, Matisse, Merisi (Caravaggio) e Michelangelo rappresentano l’importanza che sotto molti punti di vista hanno avuto ed hanno le Arti nella vita dell’Autore. Rappresentano anche quella creatività che dovrebbe avere - o almeno ricercare - ogni vita umana… Mahavishnu ha il doppio compito di ricordare da un lato le religioni non monoteiste, quelle che hanno preceduto ebraismo e cristianesimo, e dall’altro di richiamare la musica, che ha un grandissimo spazio nella vita dell’Autore. Mahavishnu è infatti il nome che si dette il chitarrista e compositore John Mc Laughlin dopo aver conosciuto il guru Sri Chinmoy e con questo nome è co-autore, insieme a John Coltrane, del mitico album Love, devotion and surrender del 1973, suonata in duetto con Carlos Santana. Si ricordano qui per la musica Mahler, Mascagni, Mendelsson, Mozart e Morricone. Ci sono poi diversi altri riferimenti a Carlos Santana, musicista preferito dall’Autore prima di Grieg, Mozart, Puccini, Pink Floyd, Deep Purple, i fratelli Nocenzi, etc.: Make-somebody-happy è il titolo di un pezzo musicale di Carlos ma anche un programma universale per la vita di ognuno di noi; Mystic-man è il titolo, anch’esso molto evocativo, di un’opera di Paolo Rustichelli del 1996 suonata insieme a Santana. Altri riferimenti alla musica sono Manzarek, che è stato sì il tastierista dei Doors ma che rappresenta qui la persona che per motivi di contingenza non ha la notorietà che invece si meriterebbe (bestia bellissima e bruttissima insieme la contingenza, potente presenza in tutti i processi “storici” e quindi di tutte le vite, ignorantemente o stupidamente scambiata spesso col “caso”): tutti conoscono Jim Morrison, pochissimi Ray Manzarek, eppure la musica dei Doors l’ha scritta per la maggior parte lui ma ha avuto il torto di non essere troppo eccessivo e di non morire giovane. Master-of-reality è il titolo (di nuovo molto evocativo) di una delle prime opere dei Black Sabbath, forse l’ultima loro con una qualche originalità. Mussida: “Francone” Mussida, chitarrista della Premiata Forneria Marconi, qui presente come rappresentante della musica italiana del secondo novecento, rimasta confinata in patria ma niente affatto inferiore a quella inglese e americana, conosciute invece in tutto il mondo ma solo per ragioni di lingua e di mercato. Maialate è una maniera almeno goliardica di chiamare certe propensioni positivamente vissute e gioiosamente fatte vivere. La maieutica, che è il metodo di far riflettere un interlocutore interrogandolo, è un omaggio a Socrate e alla filosofia “buona” in generale ma anche un richiamo a come una stessa cosa può essere usata malissimo, e ci si riferisce a Platone, che con lo stesso metodo stravolge poi completamente nelle sue opere il vero pensiero socratico, quello espresso nella Apologia. Maldive è riferimento a una bellissima esperienza personale ma è ancor di più una grande dimostrazione di come la Natura sia stata generosa con noi umani, se non fossimo capaci di sciupare tutto e non saper godere dei tesori immensi che “gratuitamente” abbiamo. Malinconie è ricordato non solo come sentimento negativo ma anche dolcemente positivo e comunque obbligatoriamente presente nella nostra vita. Manichini insieme a marciumi, marmaglia, mediocrità, melme, mischie, miscredenti, miserie, morsi, mostri e muri sono tutte parole che riportano alla parte passiva o negativa dell’umanità, a volte difficile da concepire, purtroppo impossibile da non subire. Mantoidei è il nome dell’ordine di insetti simili alla mantide religiosa; i mecotteri sono le mosche-scorpione, insetti molto comuni da noi, innocui ma sconosciuti ai più; i melolontini sono una tribù di coleotteri simili al maggiolino; mirmecofilo significa “che si nutre di formiche”; i muscidi sono le comuni mosche e mosconi. Tutto questo per ricordare l’importanza dello studio degli insetti nella vita dell’Autore ma soprattutto per ricordare la presenza di questo sterminato popolo di animali sulla Terra. Ogni prato è una savana con lotte e amori, nascite e morti, colori e forme impensabili, comportamenti dai più teneri ai più terribili, insomma una delle tante meraviglie che i più non solo ignorano ma calpestano, uno dei mille esempi della ricchezza della Natura e della “miseria” della maggior parte delle persone. Manzoni, Molière e Montale: letteratura, teatro e poesia. Altre arti, altre Muse, necessarie, indispensabili all’Homo per essere “persona” e non solo un animale che sa di morire. I marabù sono grandi cicogne africane particolarmente “brutte” secondo i nostri criteri estetici e che si comportano da avvoltoi, ma qui sono solo un richiamo alla straordinaria natura dell’Africa. Stiamo distruggendo anche quella. Maree e mareggiate non è riferimento solo al mare ma soprattutto alla dualità della stessa cosa che può fare (sempre secondo un “nostro” criterio) bene e male. Marmotte è richiamo alla Natura ma anche al gioco, ricordando, le mitiche “Giovani marmotte” di disneyana memoria, ovviamente con a capo il “gran mogol”. Maschere non ha niente a che vedere col Carnevale. Maschere nel senso di ridicoli lo siamo spesso tutti noi; maschere sono quelle che ci mettiamo quando non vogliamo apparire come siamo; maschere nel senso latino di “larve” siamo tutti noi che non ci eleviamo, non conosciamo e non ci sviluppiamo come potremmo. Su materia mi devo contenere per non scrivere volumi. Dico solo che la materia ha la stessa dignità dello spirito, perché non c’è spirito umano senza materia. Chi contrappone spirito e materia è un illuso, un falso o un cretino, ed eventualmente è lo spirito ad essere debole e peccaminoso, non la materia che può essere solo così com’é. Materia e spirito sono un tutt’uno ed è solo con la loro unione armoniosa che possiamo “salvarci”. Ricordiamoci poi sempre che “la materia è solo una forma di energia” (mantra da ripetere cento volte al giorno). Mattini: è il ricordo delle tante aurore ed albe viste nei giorni in cui ci si alzava prestissimo per cogliere animali e paesaggi. Il mattino è speciale, non solo perché lo associamo all’ “inizio” degli eventi, ma… avete mai paragonato la superficie del mare al mattino rispetto al tramonto? Megaparsec è un’unità di misura della distanza su scala intergalattica, dove anche gli anni-luce (un anno-luce è la distanza percorsa dalla luce in un anno alla velocità di circa 300.000 km al secondo e cioè circa 9.000.000.000.000 - novemila miliardi - di chilometri) sono troppo corti. Un megaparsec è circa 30.000.000.000.000.000.000 - trentamila milioni di miliardi - di chilometri. Pensiamo alle “nostre” misure: della Terra, del mare, di una montagna, di noi stessi. Siamo piccolissimi? Non credo. La grandezza fisica dell’Homo è quasi a metà tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Megattere: sono con le balenottere azzurre i più grandi animali mai esistiti, più grandi dei dinosauri, un’altra meraviglia difficilmente immaginabile se non esistessero davvero. Sono come la stupidità umana, difficile immaginarne certe “vette” se non le vedessimo ogni giorno… come quella di aver quasi portato all’estinzione le pacifiche megattere e balenottere. Memoria: noi siamo anche la nostra memoria, senza memoria non esisteremmo; se rivivendo si potessero chiedere i “favolosi” tre desideri, per noi uno di questi sarebbe poter ricordare tutto ciò che si è studiato. Menèceo è l’allievo di Epicuro a cui è indirizzata la famosa lettera ribattezzata anche Lettera sulla felicità, riportata da Diogene Laerzio. La Lettera è un testo di una saggezza davvero superiore che tra l’altro fa giustizia di tutti i luoghi comuni sbagliatissimi sul filosofo di Samo, calunniato soprattutto dai cristiani. La Lettera ci dà i brividi come una sinfonia di Mozart, una suite di Grieg o dei Pink Floyd, un assolo di chitarra di Santana, ci tocca lo stomaco e l’anima come una poesia di Leopardi o una lirica del primo Ungaretti, una statua di Michelangelo o la luce in un quadro del Caravaggio, vorremmo averla davanti sempre come i colori di Van Gogh. La Lettera ci fa desiderare di essere davvero saggi, davvero sereni e davvero felici, ci fa desiderare di essere epicureisti e assolutamente non epicurei, che è l’esatto contrario… ma questo fa parte della nostra infinita ignoranza. Menèceo sono io. L’Autore vorrebbe esserlo, a volte lo è stato e ancora spera di poterlo essere. Il Maestro ci troverebbe sicuramente troppo epicurei e poco epicureisti e ci riterrebbe indegni di lui… ma nella sua bontà ci illudiamo che ci perdonerebbe. Meriti: riferimento a una delle cose che è mancata per colpa non solo di certe ideologie ma anche dello sfacciato clientelismo italiano Mescite: beh, noi siamo nati in Toscana, il vino ci piace. La Monella non è tra i vini migliori in assoluto ma ci è piaciuta molto. Occorre conoscere e studiare anche le cose su cui non siamo d’accordo ed in cui non crediamo, come la metafisica appunto. Metazoi sono tutti gli animali pluricellulari, tra cui il grande microcosmo degli insetti. Ma microcosmo è di nuovo anche tutto il vastissimo regno dell’invisibile alla vista dell’occhio umano. Una delle tre volte che l’Autore ha pianto di commozione, di meraviglia, di stupore di fronte ad un evento naturale è stato per la migrazione degli gnu dal Masai Mara al Serengeti, in Africa centrale. Mimose sta per donne. Minoranze: ci siamo sentiti e ci sentiamo infima minoranza, e volentieri. È uno dei peccati, si chiama presunzione. Anche su minuti devo contenermi per non scrivere mille pagine. Minuti indicano il tempo. Minuti è un’unità di misura alla nostra portata, ma drammaticamente sono a volte lunghissimi a volte cortissimi. Miocene fa il paio con megaparsec, dove quello indica a dismisura le distanze questo indica a dismisura il tempo. Il miocene è un periodo della storia della Terra che è lontano in realtà “solo” 22 milioni di anni ed è quindi molto recente rispetto ai 4 miliardi e passa della Terra stessa. Darwin ha scritto che la mente umana non è capace di capire in pieno il significato dell’espressione “un milione di anni” e nel giurassico, 200 milioni di anni fa, tutti gli attuali continenti erano uniti in una sola terra e i dinosauri c’erano già da 40 milioni di anni. Questa umanità credo e spero non durerà tanto. Comunque ci sono alghe che hanno due miliardi di anni. Ammetto essere mioLeopardi una forzatura per far rientrare nella lista il nostro scrittore preferito su tutti per le sue poesie e per le sue Operette morali. Siamo stati insieme a lui pessimisti cosmici e ci siamo sentiti consolati dalla sua compagnia. Poi l’abbiamo abbandonato su questo terreno ma l’abbiamo allora ammirato (oltre ovviamente come scrittore e poeta) per la dignità con la quale ha affrontato la sua condizione. Meno male che è esistito e che possiamo sentirci in comunione con lui. Far parte della catena della cultura umana è una delle cose che può dar senso alla vita, nel ricercare la nostra e l’altrui felicità, insieme agli affetti familiari, alla conoscenza e alla creatività. Quanti miraggi nella vita! Non possiamo sempre capire in anticipo come saranno da vicino le cose “viste” da lontano. Mizar è una stella della barra dell’Orsa Maggiore. È incredibilmente interessante per noi conoscere la nascita, la vita e la fine delle stelle. Gli atomi di cui noi stessi siamo fatti non esistevano all’inizio del nostro Universo, si sono formati molto dopo, all’interno delle stelle più grandi. Se siamo polvere siamo davvero, realmente, polvere di stelle. Anche mondi-popperiani è una leggera forzatura per mettere nella nostra lista uno dei filosofi che più ammiriamo, per di più facendo cenno ad una delle sue più interessanti e prolifiche teorie, quella dei tre mondi esistenti nella nostra realtà. Conoscere il pensiero di Karl Popper ci dà la stessa gioia, consolazione e forza a cui abbiamo già accennato a proposito di Leopardi, anzi, personalmente, di più. Di nuovo devo contenermi per mortalità. Dico solo che la morte non è il contrario ma la fine della vita e ne fa quindi parte, come il concepimento ne è l’inizio; il contrario della vita forse non esiste o è il non esistere, non essere mai stati concepiti, rimanere materia non vitale. Infine cito Popper in un articolo del 1978: “…alcuni uomini reputano la vita priva di valore poiché essa ha un termine. Trascurano che l’argomento opposto è altrettanto sostenibile: se non vi fosse una fine la vita non avrebbe alcun valore. Trascurano che è in parte il costante, attuale pericolo di perdere la vita che ci aiuta a comprenderne il valore “.
Buona fortuna a tutte voi! Datevi da fare per averla, come ha detto Siddharta: io so pensare, io so aspettare, io so digiunare. Così si ottiene tutto, datevi da fare per imparare a custodirvi!
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